CHE LIBERTA’ VUOI?

Un tema molto dibattuto in questi giorni è la libertà. Ma  da cosa?

Si, perché quasi sempre, automaticamente, poniamo l’attenzione  da cosa esser liberi.. ed in modo indiretto da cosa siamo o crediamo di essere incatenati. E non funziona molto bene.

Forse è meglio prima riflettere su cosa è la libertà, piuttosto che da cosa vogliamo esser liberi.

 

VOGLIO ESSERE LIBERO DI FARE QUELLO CHE VOGLIO

La libertà la vogliamo tutti, subito dopo la sicurezza, la garanzia di sopravvivere in modo soddisfacente di cui si occupa in modo prioritario il nostro cervello mediante i nostri sistemi biochimici e somatici.

La libertà personale prevede autonomia nelle decisioni che prendiamo, non vogliamo essere limitati dal contesto. Ma la libertà è un concetto che si muove su due piani: quello personale e quello sociale.

Si dice che la libertà personale termina quando inizia la libertà dell’altro.

Per cui l’attenzione si sposta sull’esterno, da cui facciamo dipendere la nostra personale sensazione di essere liberi.

Il vicino di casa, la famiglia, il lavoro, la società. Insomma il contesto in cui ci viviamo. Un vincolo? Certo, ma reciproco.

Se consideriamo questa definizione di libertà non ne veniamo a capo.

Vi saranno sempre limiti che bene o male su subiremo o sopporteremo e condizioneranno la nostra percezione di libertà.

Spesso però non ci facciamo la domanda in più… precisamente cosa vogliamo fare quando siamo liberi?

 

LIBERTA’ AL TEMPO DEL COVID19

Questi mesi di “reclusione” in casa ci hanno messo a dura prova sottolineando quante cose un ambiente “ostile” può toglierci. Movimento, relazioni, iniziative che fino a ieri erano attività indiscusse improvvisamente non sono più state possibili.

Quel tipo di  libertà personale è stato, per un trimestre,  sospeso.

Molti hanno sofferto questa condizione. Hanno acquistato un cagnolino per assicurarsi l’uscita quotidiana, compilato autodichiarazioni per poter continuare i consueti ritmi di vita anche se non forse non era così necessario…

C’è però chi di questa sospensione non ha sofferto. Non ha comprato cagnolini, né compilato autodichiarazioni. Come mai? Non ne aveva bisogno.

E qui c’entra il concetto personale, intimo che queste persone  hanno della libertà.

Perché non legano i limiti alla propria libertà individuale a condizioni esterne, ma percepiscono la libertà come uno stato personale di equilibrio e centratura intima.

Poi con l’esterno si tratta!

Insisto: perseguire un obiettivo che di fatto è in balìa di “altro da noi” porta inevitabilmente con se sensazione di frustrazione, stress e fatica di vivere.

Perché è davvero difficile che tutti siamo totalmente LIBERI DI FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIAMO. Direi impossibile. E tutti desideriamo sentirci liberi!

 

LIBERI DI ESSERE

La risposta però cambia se iniziamo a riconoscere quello che per noi ha valore. E’ un processo privato, anche solitario, e si può fare indipendentemente dal  contesto in cui siamo immersi.

Se l’obiettivo diventa perseguire ciò che ha valore per noi stessi,  non è più un “voglio” vago e generalizzato. E se capiamo quello che vogliamo possiamo scegliere man mano e sempre meglio come avvicinarlo.

Abbiamo una direzione personale chiara in cui siamo liberi di.. essere.

 

CAMBIO DI PARADIGMA: COME PERCEPIRE DI ESSERE LIBERI IN AUTONOMIA

Un cambio di paradigma perciò prevede innanzitutto la scoperta della direzione da dare alla nostra vita, cosa davvero vogliamo e riconoscere che solo noi ne abbiamo la chiave. Di fatto una presa in carico di noi stessi.

Non è semplice, il nuovo percorso è tutto da scoprire e non si sa bene dove porti. La sola cosa che sappiamo è che va bene per noi. Ci vuole coraggio.  ne parliamo un’altra volta.

Vero è che ci saranno aggiustamenti, magari intoppi temporanei, addirittura necessari compromessi con l’ambiente in cui viviamo, le relazioni che abbiamo.

Ma la scelta dipende da noi. E se ci rappresenta ci sentiremo sempre più liberi.

 

UN ALTRO TIPO DI LIBERTA’ PERSONALE

Entrando un po’ più nel dettaglio, fare le scelte giuste per noi stessi dipende da quanto ci conosciamo.

Il passo successivo è diventare indipendenti da narrative interne, schemi e credenze personali e di famiglia, strategie di sopravvivenza che hanno avuto origine quando la nostra dipendenza dal mondo esterno era totale.

Quando eravamo piccoli e bisognosi di attenzione, di riconoscimento e aiuto e queste strategie erano davvero necessarie alla nostra sopravvivenza.

 

I VINCOLI, I LIMITI E LE BARRIERE LI SCEGLIAMO NOI

Oggi siamo adulti. Mi rivolgo agli adulti. Sono adulta anche io.

E la nostra via per la libertà passa dalla consapevolezza di quanti schemi, catene, zaini pesanti portiamo sulle spalle e che pensiamo imprescindibili, indiscutibili. Per comprendere finalmente  (dopo la puntuale “crisi di identità”) che siamo liberi di lasciarli andare, poggiarli in un luogo sicuro e continuare il viaggio più leggeri.

Per essere liberi di essere chi siamo, scoprire cosa vogliamo, e solo dopo cosa e come  fare…

L’energia che questo riconoscimento offre è impareggiabile, pulita.

Perché finalmente avremo cambiato lo schema, la trappola, lasciato il vecchio paradigma e potremo andare verso ciò che è giusto per noi.

Ed indipendentemente dal contesto ci muoveremo con chiarezza e naturalezza.

E ci sentiremo liberi.

Questa per me è libertà.