MINIMA RIFLESSIONE SU CRISI, RECESSIONE, CORAGGIO E SOLDI

DOVE SIAMO ADESSO? SIAMO DOVE VOGLIAMO ESSERE.

Crisi e recessione. In questi giorni non si leggono altro che forecasts, previsioni su lungo medio e corto periodo, interpretazioni e speranze sulla situazione economica a venire. Il tema ha attirato la mia attenzione, per quanto io non mi occupi di gestione finanziaria, assetts allocation e strumenti relativi.

Le mie riflessioni infatti si muovono dall’ascolto dei “fatti del giorno” all’impatto che le loro interpretazioni hanno sulla persona, nel privato e in ambito lavorativo.

I numeri sono numeri  … e la loro lettura spesso dipende dall’intenzione dell’autore e dal livello culturale del lettore. E può far danno.

MA LA  RECESSIONE COSA E’?

In poche parole, recessione è il periodo che passa tra il punto in cui l’economia smette di crescere per più di 2 trimestri, il peak (picco), e quello in cui smette di contrarsi, trough (minimo). Il periodo che va dal punto in cui l’economia inizia a crescere di nuovo fino al punto in cui raggiunge il precedente peak si chiama ripresa, dopodiché la crescita viene etichettata come espansione.

Si parla di recessione… a T, ad U… perchè non XYZ? In 3, 4 o 5 fasi… perché non 6 o 7? Di nuovo si tratta di come si osserva un fenomeno. Ma non è questo il punto.

I fatti sono questi. Il primo dei due trimestri è passato, da marzo a maggio. E non è stato una meraviglia. Il secondo sarà da valutare, e potremo farlo solo a posteriori.

TUTTI IN CASA O TUTTI A CASA?

In quel trimestre ho passato come tutti voi settimane e mesi in casa, lavorando e riflettendo.

Ed i discorsi che sentivo in questi mesi di lock-down mi provocavano un malessere diffuso, subivo il dannoso terrorismo emozionale che veniva proposto in TV con il bollettino quotidiano delle cinque,  numeri assoluti invece di percentuali circostanziate, assieme al continuo paragone dell’emergenza Covid19 e la seguente crisi economica al crollo finanziario del 2008-9.

Certo, sempre di finanza si tratta, ma il collasso attuale ha avuto una causa assolutamente chiara: lock-down generalizzato.

Ed ho smesso. Ho deciso che potevo solo fare quello che so fare, e farlo al meglio. Il resto esulava dall’area di mia possibile incidenza. Così ho utilizzato quel periodo di sospensione dei movimenti, ne ho apprezzato alcuni aspetti, ho atteso che passasse la tempesta.

Ubbidito a Tutti in casa. Che non significa letteralmente “tutti a casa per sempre”.

 

ACCELERAZIONE, CRISI ECONOMICA E COVID19

Riflettendo, percepivo un’accelerazione generale sulla quale cresceva una mia valutazione un po’ cruda, forse errata, solo mia. Mentre i Media sottolineavano che in modo incredibilmente veloce tutti ci adeguavamo al digitale, a mio parere l’accelerazione generale era ANCHE riferibile alla “scoperta” dello smart work, il lavoro agile come lo chiamano qui in Italia, di fatto già esistente ma ad ora poco praticato, MA NON SOLO.

L’accelerazione era legata al fatto che il tempo correva velocissimo e riguardava il compiersi di “disastri economici” peraltro già ampiamente prevedibili con radici negli anni passati. Mi riferisco a quelle realtà lavorative, aziendali che, non reggendo due mesi di mancata fatturazione con costi generali a regime (anzi di fatto un po’ ridotti e con qualche aiuto statale), hanno dopo poche settimane, immediatamente,  dichiarato esser vicini alla chiusura o addirittura già in default. Prima ancora di vedere come sarebbe andata…

Ma la loro crisi era sicuramente iniziata ben prima.

CRISI O TRASFORMAZIONE?

L’etimologia di crisi deriva dal verbo greco krino = separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare.

Dicono che l’ideogramma cinese per ‘crisi’ sia composto dai segni che rappresentano ‘pericolo’ e ‘opportunità’. Ma senza andare oltre la nostra lingua, “crisi” già contiene assieme concetti di  pericolo e opportunità. Come tutti i cambiamenti, tutte le trasformazioni.

Oggi, crisi rappresenta  la scelta che, volenti o nolenti, siamo chiamati a fare.

Il momento che viviamo richiede infatti una scelta di comportamento, un cambio di registro..  che permetta di vedere con lucidità, leggere i (per ora) vaghi segnali per nuove direzioni, e di scoprire modalità che sono già ora in nuce ma non attivati.