Facebook, Instagram stories e stress virtuale – parte2

Stress da sovraesposizione mediatica, social e notifiche mail?

Un modo per ritagliare tempo lontano da qualsiasi schermo, può diventare la scelta di farlo all’interno di una finestra predefinita di tempo.

Una decisione forte, quando la metti in atto. Il cellulare è diventato parte di noi, e lasciarlo a casa” per qualche ora, per una intera giornata può dare la stessa sensazione che si ha una con un braccio in meno.. esagero? Mica tanto. L’automatismo della consultazione, non foss’altro che per un indirizzo o una citazione che non ricordiamo di chi sia, è fortissima, e il senso di mancanza assieme alla frustrazione davvero importante.

Ma l’unione fa la forza, e se il tempo sarà condiviso con qualcuno anche lui motivato, diventerà più facile. Domenica pigra. Domenica di evasione nella natura. Domenica di lettura (ma io uso Kindle… ok, vada per Kindle, ma SOLO su dispositivo Kindle, non su qualche App per pc, sennò la tentazione diventa troppa). E poi, la domenica è per il riposo, e anche gli occhi ne hanno diritto.

E poi via anche Spotify!

Per cui via computer fissi o portatili, telefoni e altri dispositivi. Via le App (Spotify inclusa..): vale solo la radio.

Quando avrai provato per un paio di volte una giornata intera alla “vecchia maniera”ti accorgerai quanto è forte la costante  interferenza del cellulare all’attenzione per quello che stai FACENDO.

Informazione e stress

Ma non è solo questo. In realtà questo mondo è velocissimo, notizie importanti che dobbiamo ben conoscere, aggiornamenti, suggerimenti importanti. L’informazione è una dei primi “doveri” che sentiamo, che sia relativa a situazioni politiche e sociali,  una nuova stella scoperta ieri sera o un modo per cucinare il pollo all’esquimese..

Quello di cui non teniamo nota è che se la notizia è rilevante, avrà risonanza per più di un quarto d’ora. E neppure teniamo conto dell’impatto emotivo che portano nel nostro quotidiano molte delle notizie (per lo più drammatiche) che ascoltiamo o vediamo. Ognuno di noi ha sicuramente un evento molto importante che per giorni e settimane ha imperversato nei notiziari (Crisi di governo? Greta?),  su cui non era possibile incidere personalmente e che ha condizionato il nostro umore. A chi giovava? Sicuramente a chi la gestiva. In alcuni casi nel bene, in altri provocando danno.

Al nostro cervello fa sicuramente bene un giorno di astensione. In caso con tempi di lettura per un giornate stampato di fresco, o l’ascolto di un programma radio. Il grado di possibile concentrazione dei giorni seguanti sarà molto più alto!

Ma se devo esser reperibile per qualche motivo? Da una mamma anziana, una disponibilità in ospedale.. Qui entra in gioco l’alleanza con qualcuno di fidato cui affidare il telefono in modo che , nel caso di emergenza, possa avvisarvi. Tranquilli che saranno pochissime le occasioni di messaggi davvero urgenti.

Eccezioni

Se al ritorno dalla scampagnata c’è nebbia e la strada di casa è persa.. allora un Tom-Tom navigatore acceso può esser utile. Ma solo per il tempo di memorizzare la strada. Guardando la cartina, non seguendo pedissequamente il verbale senza accorgersi di dove si sta andando.

Se poi il vostro passatempo fosse disegnare con l’I-pad … Magari per qualche schizzo, quella volta lì si può fare con carta e matite..in fondo ne sono sempre state lo strumento principe.

(riflessioni su stimolo di viaggi quotidiani in tram)